Le colline Verzuolesi si presentano come un mosaico formato da boschi e zone coltivate prevalentemente a frutteto (albicocchi, meli , actinidia).
La parte bassa della collina è cosparsa di villette e case rurali, la vegetazione è quindi atipica per I' introduzione di specie non nostrane; troviamo infatti palmacee come il Chamacrops humilis (palma a ventaglio), il bambù e diverse altre specie.
I sentieri, ancora di dimensioni notevoli, sono delineati dalle "rive" in cui prevalgono le robinie (Robinia pseudo acacia) che formano una zona quasi impraticabile nel cui interno si sviluppano, in un piacevole disordine, rovi (Rubus frutticus) che occupano le zone più basse, i caprifogli (Lonicaera caprifoglium) i cui rami escono dai rovi e producono mazzetti di fiori profumatissimi, le clematidi (Clematis vitalba) che, appoggiandosi alle robinie, si sollevano formando cupole verdi particolarmente vistose in autunno per le inflorescenze secche e prumose e rami che scendono verticali simili a liane, i noccioli selvatici (Corylus avellana) che formano masse verdi in estate e ciuffi molto decorativi in inverno grazie ai comuni penduli disposti su tutti i rami.
In quasi tutta la collina troviamo rappresentata la classe delle felci, in basso sui muretti umidi, sui piloni troviamo diverse specie di.felci di piccole dimensioni come l' erba ruggina (Asplenium tricomanes), la cedracca (Ceterach officinarum), lo scolopendro (Scolopendrum officinale), il capelvenere nero (Asplenium adiantum nigrum) ecc.
Ai bordi dei sentieri nelle zone umide e ben ombreggiate troviamo felci di dimensioni maggiori quali la felce maschio (Polysticum filix - nas), la felce femmina (Anthyrium filix foemina) nei boschi cedui più in alto troviamo un sottobosco quasi completamente formato da felce aquilina (Pteris aquilina) quest' ultime anche se sono considerate infestanti dai coltivatori sono però elegantissime per la loro forma, in autunno poi assumono una colorazione con toni di giallo-arancio-marrone che caratterizzano il paesaggio collinare.
Salendo lungo I sentieri tra prati pascoli piccoli frutteti e stradine sterrate troviamo esemplari notevoli di castagno (castanea sativa) ,querce (Quercus sessiliflora), betulle (Betula alba).
Continuando a salire le aree coltivate diventano sempre più rare per lasciare spazio al bosco.
Continuando a salire oltre "Prato fiorito" il sentiero entra in un grande bosco ceduo in cui I' essenza dominànte è il castagno intervallato solo da qualche quercia e da faggi (Fagus silvatica). Penetrando nel bosco si ha la senzazione di essere fuori del mondo i rumori arrivano ovattati dalla barriera delle piante la luce che filtra attraverso le chiome delle piante sembra irreale e conferisce al sottobosco un aspetto quasi artificiale specialmente nelle "combe" dove l'ombra fitta e i rivoli d'acqua fanno prevalere una flora formata da ciperacee (Carex cespitosa), juncocee (juncus congloeratus), felci, muschi.
La diffusione dei rovi che intralciano alcuni sentieri testimonia I' abbandono della collina da parte dei contadini.
Lungo i sentieri delle colline verzuolesi incontriamo raramente delle conifere infatti la loro fascia naturale è ad una altitudine maggiore troviamo di tanto in tanto qualche abete rosso (Abies picea excelsa); al bordi dei sentieri troviamo inoltre qualche pino (Pinùs strobus) la cui aria sofferente dimostra chiaramente che I' ambiante pedo-climatico della collina non è adatto ad esso.
Qualche beli' esemplare di cedro (Cedrus beodara) lo troviamo attorno al Castello.
Per gli appassionati di fiori e di botanica sistematica la primavera è il periodo migliore per percorrere i sentieri collinari perchè I' umidità immagazzinata dal terreno durante l'inverno permette una vegetazione lussureggiante che il caldo secco dell' estate ridurrà moltissimo; osservando il sottobosco in questo periodo possiamo incontrare esemplari di equiseti (Equisetum orveuse) i cui rami caratteristici ricordano la coda di cavallo.
Tra le foglie secche si possono vedere spuntare le primule quale (Primula grandiflora) le viole (Viola odorata) nelle tre colorazioni bianco, lilla, viola, le pratoline (bellis perennis) dalle corolle bianco rosate.
Cercando nei luoghi ombrosi si possono trovare zone piene di mughetti (convallaria maialis) e gruppi di piante dette volgarmente sigillo di Salomone (polygonatum officinale) la cui foglia porta lungo la nervatura centrale nella pagina inferiore, una fila di fiorellini penduli; gironzolando nel bosco ci si può imbattere in qualche esemplare di dente di cane (Eritronium dents - canis) piante bulbose che producono due foglie ovali, verdi macchiate di viola e un fiore rosa che ricorda quello del ciclamino; più frequentemente troviamo piante di fragoline (Fragaria vesca) e di pentagillo (pontantilla repitaus) di gallinaccio (Muscari communis.).
Nell'estate i vistosi fiori primaverili scompaiono per lasciare il posto alle inflorescenze delle graminacee tipo (setaria glanca), gramigna (cinodon dactilis), digitarla (digitarla sanguinalis) alle diverse specie di poli (poligonum Poligum minimun) ad alcune specie di ranuncolo (Ranuncolo preteusis -ficaria ecc) ad alcune carmophillacee (Dianthus cariophillus- garofano selvatico), sicnis flos cuculi fior di cuculo alle margherite dei prati (leucanthemum vulgaris) la cicoria selvatica (Cicorium intibus) dai caratteristici fiori azzurri·, la carota selvatica (Dancus carote) dalle caratteristiche infiorescenze bianche ad ombrello.