Sotto il porticato che si affaccia sul cortile interno di «Casa Voli-Mangiardi» era stata apposta, a fine Ottocento una lapide in marmo che riporta, a perenne ricordo, quanto segue: «Nell’agosto del 1863 Quintino Sella e Paolo e Giacinto di Saint Robert, reduci dalla loro prima ascensione sul Monte Viso, in quelle sale lanciarono l’idea che germogliata feconda diede origine al Club Alpino Italiano».
Fu infatti proprio in una di quelle sale che nacque l’idea di creare il Cai.
«Casa Voli» si affaccia sul Paschero, la passeggiata tanto amata dai verzuolesi, che dal centro del paese porta alla chiesa parrocchiale di santa Maria.
La dimora era di proprietà della nobile famiglia Voli. In quella zona furono eretti molti palazzi nobiliari fra il 1600 ed i primi anni del ’900, alternati da abitazioni più modeste.
Dopo la morte della baronessa Giulia, ultima discendente della famiglia Voli, la casa venne lasciata in eredità all’Opera Salesiana. Ancora oggi la struttura viene utilizzata a scopo benefico in quanto è abitata da famiglie e persone bisognose assistite dalla Caritas.
Fu proprio in una delle sale del palazzo che, il 12 agosto 1863, Quintino Sella, allora trentaseienne, già ex ministro delle Finanze del Regno d’Italia, assieme al deputato calabrese Giovanni Barracco e i fratelli verzuolesi Paolo e Giacinto Ballada di Saint Robert lanciarono l’idea di dare origine al Club Alpino Italiano.
I motivi che ispirarono Sella vanno cercati ripercorrendo le tappe delle prime ascensioni al Monviso.
Fino al 1861, il Re di Pietra era rimasto inviolato. La sua cima si ammira da gran parte della pianura piemontese e dà alla luce il Po, il più grande fiume d’Italia.
II 30 agosto di quello stesso anno gli inglesi William Mathews e Frederick Jacomb ebbero il primato dell’ascensione, seguiti l’anno successivo, il 4 luglio, dalla comitiva britannica di Francis Fox Tuckett, accompagnata dal portatore della Val Pellice Bartolomeo Peyrot, che si può considerare il primo italiano sulla vetta.
Rimane avvolto nel dubbio il fatto che, già molti anni prima, uomini di cultura e storici insigni quali il Muletti e l’Eandi, uniti da un profondo amore per la propria terra, che traspare dalle loro monumentali opere letterarie, avessero desiderato fortemente raggiungere la cima del Monviso, senza, tuttavia, mai cimentarsi nell’ascensione.
L’impresa vedrà la luce, invece il 12 agosto 1863 quando la comitiva formata da Quintino Sella, Giovanni Barracco, dai fratelli Paolo e Giacinto Ballada, Conti di Saint Robert, partiti da Verzuolo il mattino del 10 agosto alla volta di Casteldelfino, in valle Varaita, raggiungeranno la vetta.
Al seguito della comitiva c'erano sette portatori e tre guide. Di questi ultimi, si conoscono i nomi riportati in una lunga lettera di Quintino Sella che scriveva all’amico Bartolomeo Gastaldi: “Gertoux Raimondo di Casteldelfino, borgata del Puy, già soldato ed oggi, a momenti perduti, fortissimo cacciatore di camosci; Bodoino Giuseppe, anche di Casteldelfino e parimenti antico soldato, ed Abbà Giovanni Battista, contadino di Saint Robert a Verzuolo” .
La lettera di Sella prosegue descrivendo con orgoglio l’arrivo in cima al Monviso: “ ...mi posi a correre su per la scogliera, che stavamo scalando, con maggiore agilità che se fossi in riposo da una settimana, e ben presto giunsi a calcare la vetta. Qualche istante dopo arrivava il signor Giacinto di Saint Robert, e poi man mano tutti gli altri. In un attimo stanchezza dubbi, paure, sofferenze, tutto fu scordato. Eravamo finalmente riusciti!”
L’impresa del 1863 fu per Quintino Sella, e i suoi compagni di cordata, talmente entusiasmante che, unito al forte desiderio di “contendere agli inglesi la conquista delle vette nostrane, gli suggerì la creazione di una società che fosse una scuola di vita per quanti amano e si accingono ad affrontare la montagna”.
Questi i pensieri che dovevano aleggiare negli ampi saloni dalle volte affrescate di casa Voli, quando Sella si ritrovò con gli amici, i nobili fratelli Paolo e Giacinto di Saint Robert e, forse chissà, la nobildonna Alessandra Boarelli, prima fra le donne a mettere piede sul Monviso, il 16 agosto 1864, solo un anno dopo di loro.
Il loro sogno sarà coronato il 23 ottobre 1863 quando, ufficialmente a Torino, nascerà il Club Alpino Italiano che vedrà Quintino Sella alla guida, dal 1876 al 1884, anno della sua morte.