• Seguici su
  • Verzuolo OUTDOOR - turismo lento e tesori artistici

La fauna collinare

La fauna collinare

Questo breve trattato sulla fauna collinare intende prendere in considerazione gli animali più caratteristici di essa, in quanto un esame più dettagliqto richiedereb­be un ben altro spazio e nello stesso tempo non sarebbe completamente veritie­ro perchè non è mai stato fatto un censimento della popolazione faunistica ver­zuolese. Comunque gli animali descritti nel seguito vivono certamente sulla nostra collina.

 

 

UCCELLI
Iniziamo l'argomento prendendo in considerazione la classe che vanta il mag­gior numero di specie sul nostro territorio, quello degli uccelli.
I più diffusi sono senz'altro quelli appartenenti all'ordine dei passeriformi; in ge­nerale, sono uccelli di dimensioni mode­ste, sorretti da zampe piuttosto corte, ten­denzialmente sedentari e particolarmen­te evoluti sotto il profilo dell' organizzazio­ne sociale e nella capacità di adeguarsi all'ambiente circostante; la grande pla­sticità dimostrata dalla specie più emble­matica, il passero  (PASSERO DOMESTICUS ITALIAE), la sua ricerca preferenziale di un rapporto continuo con l'uomo e le sue at­tività (sorta di parassitismo alimentare e ri­produttivo) ne costituisce esempio.
Il nido è spesso una costruzione volumino­sa, rozzo o più elaborato collocato su alberi e cespugli, sotto i tetti, nei crepacci di muri e rocce: la fase riproduttiva può prevedere numerose deposizioni nell'arco del medesimo anno.
Traggono soprattutto da grani e da altri elementi vegetali la loro principale fonte di nutrimento.
Oltre al passero sono presenti, anche se in numero sensibilmente minore, nelle aree verdi del paese il cardellino (CARDUELIS CARDUELIS), il verdone (CARDUELIS CLA­RIS) ed in minor misura il fringuello (FRINGILLO COELEBS). Queste tre specie, di abi­tudini spiccatamente arboricole, vivono in tutti i luoghi semiboscosi adatti di pia­nura e di collina.
Sempre dello stesso ordine, ma di abitudini alimentari diverse (preminentemen­te insettivori) sono il merlo (TURDUS MERULA MERULA) ed il pettirosso (ERITHOCUS RUBECULA RUBECULA).
Infine un insettivoro per eccellenza e molto familiare è il balestruccio (DELICHON URBICA URBICA)  erroneamente scambiato per la rondine (HIRUNDO RUSTICA RU­STICA)  da cui si differenzia morfologicamente per la mancanza della macchia rossa sotto la gola.

I più grandi e i più evoluti sono comunque i corvidi. Hanno saputo colonizzare va­ri tipi d'ambiente, riuscendo a trarre vantaggio e motivo di crescita ed espansio­ne, in certi casi dalle attività umane: il corvo (CORVUS FRUGILEGUS FRUGILEGUS) molto gregario, frequenta soprattutto le zone coltivate, le campagne e i pascoli della pianura, in vicinanza di aree boscose non troppo fitte. Costituiscono stormi di varia importanza.
La gazza ladra (PICA PICA GALLIAE) definita così per l'abitudine di carpire tutto ciò che luccica, frequenta zone coltivate pianeggianti e basso-collinari; intelli­gente, avveduta ed opportunista, riesce a vivere a contatto con l'uomo, conservando la sua innata diffidenza. Per questi due ucçelli, l'alimentazione è di tipo onnivoro anche se prevale la componente animale.
Altro corvide di abitudini però decisamente arboricole è la ghiandaia (GARRU­ LUS GLANDARIUS ALBIPECTUS); predilige i boschi di caducifoglie o misti soprattutto i querceti di pianura o di collina. Nell'alimentazione prevalgono gli alimenti vege­tali.
Infine due rapaci: uno diurno, la poiana (BUTEO BUTEO) che nel suo insieme ricor­da un'aquila reale in miniatura. Abita zone boscose della collina e della monta­gna e territori aperti di pianura più o meno alberati.
L'alimentazione, basata sui roditori, può essere estesa a parecchie altre catego­rie animali.
Tra i più noti ed estesi rapaci notturni la civetta (ATHENE NOCTUA NOCTUA) è spe­cie caratterizzata da forme raccolte un po' tozze e tondeggianti; occupa territo­ri di varia morfologia e natura, prediligendo terreni parzialmente scoperti, pianeg­gianti, collinari, rurali ed urbani. Caccia di notte una vasta gamma di piccoli ani­mali.

 

MAMMIFERI
Altra classe molto rappresentativa, anche se meno numerosa nelle nostre zone, è quella dei mammiferi. Il rappresentante maggiore è il cinghiale (SUS SCROPHA), che "abita" nelle zone medio alte della collina.
Braccato e cacciato da sempre, questo bestione dai sensi finissimi, ormai privo di nemici naturali, è attualmente in forte aumento in alcune zone; un problema di convivenza; utile all'uomo perchè mangia roditori e vipere, ma a volte causa Iingenti danni alle colture.

 

RODITORI
Altra popolazione molto importante è quella dei roditori caratterizzati da lunghi incisivi a scalpello a crescita continua (mancano di canini e talvolta di premola­ri). Il più conosciuto, ed a volte odiato, è il topolino domestico (MUS MUSCULUS) seguito dal topo campagnolo (MICROTUS ARVALIS).

La lepre (LEPUS EUROPAEUS) abita tutti i ti­pi di terreno pianeggiante (specialmente quelli vicini alle zone coltivate) e i boschi di latifoglie, conduce una vita essenzial­mente notturna, sebbene possa capitare di trovarla in giro anche durante il giorno. Nelle zone boscose, collinari sono presen­ti lo scoiattolo (SCIRUS VULGARIS) il più simpatico roditore della foresta; si costrui­sce un nido simile a quello degli uccelli; i suoi maggiori nemici sono gli incendi e l'antro­pizzazione; c'è poi il ghiro (GLIS GLIS) dormitore proverbiale (dorme 6 mesi all'anno) che è di abitudini prevalentemente notturne e ama la gregarietà.

Ci sono quindi tre mammiferi insettivori.
Il riccio (ERINACEUS EUROPEAUS) caratteristico per la sua copertura di aculei, dif­fuso nel boschi e nelle zone coltivate sia in pianura che in collina: oltre agli insetti la sua dieta comprende frutta, topi, vipere ed altri piccoli animali rivelandosi co­sì molto utile all'agricoltura; di abitudine notturne.
Il pipistrello (PIPISTRELLUS KUHLI) unico mammifero "volante", molto utile anche se l'uomo stupidamente non lo gradisce per il suo aspetto che non è tra i più piace­voli; conduce vita notturna.
La talpa (TALPA EUROPEA) caratteristica per il forte adattamento alla vita sotto­terra: le sue gallerie sono dei veri e propri dedali con "camere" per la riproduzio­ne, per il riposo e per i piccoli.

Infine la volpe, l'unico predatore appartenente ai mammiferi dell'ordine del ca­nidi ad essere presente nelle nostre zone collinari. La sua dieta è composta es­senzialmente da roditori ed uccelli anche se non disdegna carogne e frutta, con­duce una vita prevalentemente notturana.

 

RETTILI
Altra classe molto importante è quella dei rettili: superstizioni e pregiudizi hanno creato attorno ad essi un alone di pericolosità superiore al reale; il risultato è sta­to una persecuzione esagerata.
Il primo di questo elenco e senz'altro la vipera (VIPERA ASPIS), l'unico rettile vele­noso presente in Italia che però non è il caso di demo­nizzare. Vive nelle zone agricole, nel folto delle sie­pi e tra le pietre, nei boschi e nelle zone cespugliose. Si nutre di piccoli roditori ed uccelli.
La biscia (NATRIX NATRIX) o natrice dal collare è co­mune negli ambienti lacu­stri: completamente inno­cua per l'uomo si nutre an­ che lei di roditori ed a vol­te di pesci.
Vi è poi la lucertola (LA­ CERTA MURALIS) che è no­ta a tutti vista la sua ampia diffusione: insettivora.
Il ramarro (LACERTA VIRI­DIS) si distingue dalla lucer­tola per il suo mantello di un bel verde smeraldino e per le sue dimensioni notevol­mente maggiori (può raggiungere i 40 cm); vive sui rilievi collinari e prealpini nelle zone asciutte ed esposte al sole; insettivoro.
Infine l'orbettino (ANGIUS FRAGILIS) assomiglia ad un serpente anche se in real­tà appartiene alla famiglia delle lucertole (quella dei sauri) da cui si differenzia per la mancanza di arti. Vive negli ambienti più diversificati: è di abitudini crepusco­lari. Insettivoro, è innocuo.

 

ANFIBI
C'è quindi la categoria degli anfibi, di cui il rappresentante più noto è senz'altro la rana (RANA ESCULENTA), diffusa ovunque vi sia dell'acqua stagnante. Insettivora e di abitudini crepuscolari - notturne.
Utilissimo all'agricoltura quale grande divoratore di insetti, il rospo (BUFO BUFO) è il più grande anfibio europeo. Il suo ambiente preferito è il bosco di pianura, lo si trova anche in altri ambienti come la campagna coltivata e le zone antropizza­te che conservino ancora un po' di verde: di abitudini prevalentemente notturne.
Sopratutto nei boschi collinari di castagni è presente un altro anfibio, la salaman­dra pezzata (SALAMANDRA SALAMANDRA). Non è assolutamente velenosa co­me affermano certuni, in realtà è un innocuo divoratore di insetti. E'possibile scor­gerla di notte o all'alba, soprattutto dopo forti piogge.

 

INSETTI
C'è infine da considerare la classe degli insetti, la più numerosa in senso assolu­to: sono presenti infatti in ogni tipo di ambiente, ri­cordiamo soltanto gli ordi­ni più importanti; i lepidot­teri ( es. farfalle), gli imenot­teri (es. api e vespe), i cole­otteri (es. maggiolini), gli or­totteri (es. cavallette), ...

 

MOLLUSCHI
Infine i molluschi caratteri­stici degli ambienti umidi come la chiocciola (HELIX POMATIA) ed il lumacone (HELIX HORTENSIS) o di abi­tudini ipogee come il lom­brico (LUMBRICUS RUBEL­LUS).


Contenuti liberamente tratti da:
CONOSCERE LA NATURA D'ITALIA, guida enciclopedica illustrata
UCCELLI, enciclopedia sistemativa dell'avifauna italiana