La chiesa è stata edificata tra il 1706 e il 1712 dai frati cappuccini arrivati a Verzuolo in funzione antiereticale. Consacrata inizialmente all’Immacolata Concezione e a Sant'Antonio da Padova, funse da parrocchia dal ..
Le forme sobrie dell’edificio presentano una navata centrale e due strette laterali divise in tre campatelle e terminanti in coro. Alla fine degli anni Sessanta, su spinta di innovative proposte liturgiche, si è modificato l’orientamento dell’edificio, trasformando la chiesa in un’aula in cui i fedeli convergono verso l’unico altare sistemato quasi al centro della navata.
In questo luogo sono custodite opere originariamente collocate in altri luoghi della parrocchia. Il fonte battesimale a forma di calice, con grosso fusto cilindrico, proviene dall’antica parrocchiale della Villa. Le iscrizioni sono in un'elegante scrittura onciale con curve e rigonfiamenti. Risale all’Inizio del XV secolo.
La statua della Vergine in marmo bianco, rinvenuta nella cappella di S.Cristina, è di squisita fattura, attribuibile alla mano di Benedetto Briosco, scultore torinese dell’inizio del Cinquecento. *
Interessanti i bassorilievi in bronzo della Via Crucis eseguiti dal padre francescano Costantino Ruggeri nel 1983.
* “La statua in marmo presente nella Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo e interpretata poi come una Madonna, dal 1858 era presente nella nicchia del campanile di S. Cristina. Nel 1980, il parroco don Pansa, tolse dalla nicchia del campanile di S. Cristina la statua in marmo, identificandola come una Madonna, il capo era staccato dal corpo e mancavano le braccia, tre anni dopo venne consegnata al restauratore Franco Zanelli di Luserna S. Giovanni sempre come una Madonna. Nel 2017 nel corso di una ricerca storica su S. Cristina, Riccardo Baldi recuperò un antico registro del santuario 1831-1873, (non conosciuto dal parroco nel 1980 perché non risultava nell’archivio parrocchiale), questo documento, a pagina 53 dell’anno 1858, con sorpresa, riportava che erano stati fatti dei lavori al campanile: “Per costruzione d’una nicchia per riporre la statua di marmo rappresentante S. Cristina”... non una Madonna.
Fonti: “S. Cristina di Verzuolo da convento Domenicano a cappella campestre”, Riccardo Baldi, pagg. 27-32, Vicenza 2017.