• Seguici su
  • Verzuolo OUTDOOR - turismo lento e tesori artistici

Antica parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo

Antica parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo

E’ una delle maggiori testimonianze dell’arte e dell’architettura medievale in ambito saluzzese. Dipendenza dell’abbazia di Fruttuaria dalla metà del XII secolo, nel corso del Quattrocento la chiesa viene ampliata e notevolmente rimaneggiata. 

L’edificio ha subito notevoli trasformazioni nel corso dei secoli ed è dominato all’esterno dalla torre campanaria a cinque piani sormontati da una cuspide in scandole di terracotta colorata e invetriata. La facciata a capanna della chiesa presenta al centro il portale che conserva, nella parte superiore, la lunetta con l’affresco della Madonna con bambino tra i Santi Giacomo e Filippo risalente al terzo decennio del Quattrocento. Alla destra, databili alla stessa epoca, spiccano l’imponente S.Cristoforo, che riprende l’iconografia comune e diffusa sulle facciate delle chiese della zona, e S.Barbara, rappresentata con una torre in mano. Alla sinistra è raffigurata una Deposizione dalla croce datata 1472. L’interno è formato da un’unica navata su sui si affacciano cappelle laterali che presentano decorazioni appartenenti a secoli diversi. Interessanti sono la prima cappella di sinistra e la seconda di destra che ospita no un ciclo di storie di S.Antonio abate e di S.Sebastiano attribuite alla bottega itinerante di Piatro da Saluzzo, frescante attivo nella zona cuneese nella seconda metà del XV secolo. Particolarmente rilevante è la cappella posta alla base del campanile, di epoca romanica,che propone un ciclo di storie legate alla figura di S.Nicola di Bari datate intorno al 1080. Sovrasta la navata un interessante crocifisso ligneo di fine Quattrocento ed a destra dell’altare maggiore è posto l’antico tabernacolo, datato 1472, realizzato in pietra verde di matrice borgognona.

Recentemente è stata recuperata la tela della Madonna del Rosario e Santi del 1617, manufatto di pregevole fattura.

Alla fine del XVIII, per richiesta di alcune famiglie trasferitesi vicino alla chiesa dei Cappuccini, essendosi l’abitato di Verzuolo allargato verso la pianura, fu necessario che quest’ultima divenisse l’edificio di culto di riferimento, traslando così la titolazione della chiesa.